- 1 L’ETÀ GIUSTA
- 2 MANTENERE LA ROUTINE
- 3 ESSERE PAZIENTI
- 4 CAMBIAMENTI GRADUALI
- 5 SCEGLIERE IL LETTINO GIUSTO
Il passaggio dalla culla al lettino è un momento molto importante nella vita di un bimbo, un grande cambiamento ed è un evento che va gestito con molta attenzione da parte dei genitori.
Per molti bambini, questo passaggio avviene in modo quasi del tutto naturale, senza eccessivi traumi, ma capita anche molto spesso che i bambini ne soffrano e che i genitori non riescano a capire bene come fare. Questo proprio perché ogni bambino è diverso e ogni bambino prende a modo suo i cambiamenti che deve affrontare.
Nel caso in cui il piccolo sia restio a passare dalla culla al lettino, i genitori non devono farsi prendere dal panico e non devono neanche cedere agli occhietti dolci che il bimbo fa loro nel bel mezzo della notte, cercando di convincerli a riprenderlo con loro nel lettone.
Ecco, dunque, alcuni consigli per passare dalla culla al lettino nel modo più semplice e tranquillo possibile.
L’ETÀ GIUSTA
Indicativamente, 18 mesi ma, come detto, ogni bambino è diverso. Un segnale molto chiaro di quando effettuare il passaggio dalla culla al lettino, però, esiste. Quando il bambino inizia a mettersi seduto, prova a girarsi su se stesso, oppure tenta di scavalcare la sponda della culla (con successo oppure no), allora questo è il momento giusto per iniziare a far dormire il bimbo nella sua cameretta.
Altri segni possono essere la sua stessa dimensione, quando il bimbo è obbiettivamente troppo grande per continuare a dormire nella sua culla, oppure è il bimbo stesso ad ammettere di essere diventato un bambino grande. Potrebbero essere anche dei fattori esterni che “costringono” i genitori a questo cambiamento, come, ad esempio, l’arrivo di un altro figlio.
MANTENERE LA ROUTINE
Nella cameretta nuova, è preferibile che molte cose restino invariate. Si potrebbe optare per la stessa posizione del lettino rispetto alla culla (in termini di orientamento), si potrebbe utilizzare lo stesso sacco nanna e magari anche la stessa giostrina acchiappasogni.
Per abituare ancora di più il bambino a questa nuova routine, i genitori potrebbero anche coinvolgerlo nella scelta delle lenzuola, degli arredi, dei colori e anche dei giocattoli, per farlo sentire, in un certo senso, “grande”.
Inoltre, bisogna anche mantenere le stesse abitudini e adattarle per un nuovo ambiente. Abitudini del tipo, un bagnetto caldo, una cena leggera, la favola della buonanotte oppure la mamma che resta vicino al lettino quando ha spento la luce e fa delle carezze al bimbo per accompagnarlo nel sonno. Queste sono abitudini che non vanno tralasciate, anzi vanno assolutamente mantenute affinché il bambino non si senta troppo solo nella sua nuova cameretta.
ESSERE PAZIENTI
Può anche accadere, ma, generalmente, il bambino non si adatta facilmente a dormire da solo nella sua cameretta. Capiterà, quindi, che piangerà durante la notte oppure andrà nel letto dei genitori per convincerli a dormire insieme. Qui il ruolo dei genitori è fondamentale. Bisogna avere molto polso e molta pazienza e riportare il bambino nella sua cameretta ogni volta che si sveglia, fosse anche cento volte a notte.
CAMBIAMENTI GRADUALI
Il passaggio dalla culla al lettino è un cambiamento importante nella vita di un bambino, può essere traumatico oppure ben accetto, ma resta comunque uno stravolgimento delle sue abitudini e, come tutti sanno, i bambini, specialmente se molto piccoli, sono molto legati alle loro abitudini. Passare a dormire nel lettino, quindi, non dovrebbe coincidere con altri cambiamenti che subentrano nella sua vita, come, ad esempio, l’arrivo di un altro figlio oppure il passaggio alla scuola materna o ancora l’utilizzo del vasino. Troppi cambiamenti tutti insieme potrebbero avere l’effetto di far abituare il bambino in modo più tempo.
SCEGLIERE IL LETTINO GIUSTO
La scelta del lettino è importante tanto quanto quella del cambiamento. Oltre agli standard di sicurezza, il lettino dovrebbe avere la misura adeguata alle dimensioni del bambino, materiali il più possibile naturali e l’assenza di spigoli. Quindi, potrebbe essere utile utilizzare dei riduttori nel caso in cui il bimbo avesse un’altezza ancora inadeguata ed è sempre preferibile continuare ad usare il sacco nanna per i primi tempi.